mercoledì 14 luglio 2021

CAMMINIAMO SULLE ORME DI GARIBALDI - MILAZZO

 

“CAMMINIAMO SULLE ORME DI GARIBALDI A MILAZZO”, edizione 2021, dedicata al Professore Bartolo Cannistra’.
In occasione della manifestazione “CAMMINIAMO SULLE ORME DI GARIBALDI A MILAZZO”, che vuole ricordare l’impresa garibaldina del 20 luglio 1860, sentiamo il bisogno di dedicare questo evento al Professore Bartolo “Lino” Cannistrà, venuto a mancare il 18 maggio 2021.
Il Prof. Cannistrà è stato il presidente della Società di Storia Patria, di Italia Nostra, il fondatore del settimanale La Città, e direttore scientifico della LUTE Milazzo, oltre che uno straordinario docente del Liceo classico Impallomeni.
Il Prof. Lino ha illuminato la vita cittadina con iniziative e manifestazioni culturali, tra queste anche "Camminiamo sulle orme di Garibaldi a Milazzo", contribuendo in maniera determinante alla qualificazione storico letteraria dell’evento organizzato ogni anno a Milazzo il 20 luglio.
Camminiamo sulle orme di Garibaldi a Milazzo è una passeggiata storica-sportiva che si snoda lungo un percorso suggestivo che permette a tutti gli amanti del cammino sportivo di coniugare racconto storico e artistico al piacere di camminare.
L’evento è organizzato dall’ ASD AMA CAMMINARE IN SINTONIA MILAZZO, da “Italia Nostra” Milazzo e dalla LUTE Milazzo. Già dalla prima edizione del 2010, l’intento era quello di contribuire al turismo culturale della nostra città.
Il Prof. Cannistrà nel suo racconto partiva da due episodi che contribuirono a creare il mito di Garibaldi a Milazzo:
  1. la battaglia presso il ponte di Milazzo, durante la quale l'eroe si getto' coraggiosamente nella mischia rischiando di morire.
  2. la leggenda dell’eroe che dormì sui gradini della chiesa di S. Maria Maggiore, preoccupato che i Borboni venissero in forza da Messina.
Il professore poi raccontava altri tre episodi, rivelatori dello stato d'animo di Garibaldi:
Avrebbe voluto
  1. processare e condannare a morte il comandante della nave Tukory per avere disubbidito ai suoi ordini di spostarsi da ponente a levante a causa di un guasto;
  2. imporre al comandante Bosco, sconfitto, durissime condizioni;
  3. attaccare, in seguito al danneggiamento dei cannoni del Castello, le navi borboniche venute a trattare la resa della guarnigione.
Quanto al problema se ci siano state incertezze dello stesso Garibaldi nel dare l'ordine di aprire le ostilità il 20 luglio, i documenti — raccontava il prof. Cannistrà — non lo chiariscono a sufficienza e, pertanto, il giudizio non può che restare sospeso.
Su un fatto, tuttavia, non possono esserci dubbi di sorta e, cioè, sulla straordinaria capacità dimostrata da Garibaldi di galvanizzare i suoi uomini nei momenti più drammatici dello scontro (che è poi la chiave giusta per spiegare la vittoria contro un nemico ben armato, più numeroso e che sicuramente conosceva il territorio).
Spesso si ha la voglia di partecipare ad eventi che raccontano storie di personaggi storici in varie località, anche lontane, senza accorgersi o curarsi di ciò che la storia ha lasciato a casa nostra.


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