mercoledì 3 giugno 2020

IL MIO CAMMINO

Il mio cammino
Sappiamo che siamo <nati per camminare> e il nostro corpo e la nostra anima hanno bisogno di muoversi a piedi, cosi da poter cogliere la bellezza della natura che ci circonda ed evadere dalla frenesia che il nostro quotidiano lavorativo ci impone.
Dal momento che in questo ultimo periodo è stato possibile camminare solamente con i propri familiari il mio cammino si è sviluppato verso quella direzione meravigliosa che è la vita , avanzando “ a passo lento”, alla scoperta del magnifico territorio della Piana di Milazzo, incastonata come una gemma tra il fiume Mela e il torrente Floripotema, protetta dai monti Peloritani a sud sud-est e circondato dal Tirreno e dall’arcipelago delle isole Eolie a nord. Tutta la piana è un giardino di colori, piante e fiori che grazie al suo microclima e alla ricchezza di acque sotterranee, da tempi lontani ha avuto un florido sviluppo agricolo.
Uscire di casa ogni sera per andare a camminare nel territorio della piana di Milazzo è un appuntamento immancabile, un’ esperienza di libertà e gioia che puntualmente condivido con Liliana , Ombretta , Leda e il cane Leo. Percorriamo giornalmente decine di chilometri su stradine e sentieri di campagna sconosciuti ai più.
E’ proprio il cammino che mi permette di abbandonare le tensioni accumulate durante la giornata, riuscendo a farmi assaporare il piacere di star bene, aiutandomi a trovare un equilibrio e una diversa prospettiva: <camminare sviluppa l'apertura verso il mondo, acutizza i sensi e favorisce un nuovo sguardo verso le cose>, insomma, è una vera e propria terapia del benessere.
Il camminare non è solo una piacevole esperienza di viaggio ma una parte centrale del mio stile di vita, è dimostrato che spostarsi quotidianamente a piedi porta una serie di vantaggi importanti alla nostra salute.
Il mio cammino inizia dal movimento dei piedi (di un passo che ne segue un altro e ancora un altro e così via) e poi prosegue con la vista, che come un sensibile teleobiettivo è capace di fissare nel mio “cuore” tutto ciò che vedo nel mio “pellegrinare”. Con il passare delle ore e dei chilometri, vengo invaso dal silenzio, dall’ascolto e dall’intima e profonda narrazione del mio “essere”, riuscendo ad entrare in empatia e in equilibrio con lo spazio e anche con il “nostro tempo”.
Percepisco fin dai primi passi di essere una “persona nuova” e inizio ad osservare l’ambiente intorno in una visione inedita: noto i colori, sento i profumi dei fiori e riesco ad ascoltare anche i più piccoli rumori della natura. In questa estensione scopro qualcosa di nuovo ed interessante, direi di magico.
E’ una grande fortuna poter viaggiare con i propri familiari con i quali condividere il bello del cammino . Alla fine del “percorso” sono stanco ma felice e mi viene naturale confermare l’appuntamento per il giorno successivo.
Pippo Geraci

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Foto e testo di Pippo Geraci
Impaginazione Marialuisa Ghilardi

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