Le Paralimpiadi di Rio 2016 non sono figlio di un dio minore dei Giochi Olimpici.
Sono iniziate, all’insegna del coraggio e della determinazione, nello Stadio Maracanà, le Paralimpiadi di Rio 2016 (Jogos Paralímpicos de Verão 2016) evento sportivo planetario, pieno di un’umanità variegata e troppo poco attenzionata dai media.
l Giochi Paralimpici sono da considerare “maestri di vita”, capaci d’ insegnare a tutti noi a superare i pregiudizi comuni, dati dal prefisso “para” che non allude alla parola paraplegico (forse era così alle origini), ma al fatto che questi giochi corrono paralleli a quelli Olimpici.
Le 15° Paralimpiadi di Rio de Janeiro (Brasile) si svolgeranno dal 7 settembre al 18 settembre esclusivamente dedicati ad atleti con disabilità. A questa importante manifestazione sportiva parteciperanno oltre 4300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo. Saranno 23 le discipline sportive in cui gli atleti saranno coinvolti, fra questi : atletica, tiro con l’arco, boccia, canoa, ciclismo, equitazione, judo, calcio, peso, vela, tiro a segno, sitting volley, nuoto, tennis tavolo, basket in carrozzina, scherma in carrozzina, rugby in carrozzina, tennis in carrozzina, goalball. 528 saranno i titoli in palio, così suddivisi: 226 per le donne, 264 per gli uomini e 38 misti. L’Italia nell’edizione paralimpica, quella di Londra 2012,è stata segnata dal miglior risultato nazionale degli ultimi 30 anni, con nove ori, otto argenti e undici bronzi, il tredicesimo posto assoluto nel medagliere. In questa edizione gli azzurri a Rio 2016 saranno 101 , capitanati dalla velocista bergamasca Martina Caironi, già medaglia d’oro ai giochi di Londra 2012 nei 100 metri, nonché portabandiera. Da seguire con attenzione la campionessa e primatista mondiale del getto del peso Assunta Legnante, la stella nascente Beatrice Maria Vio “Bebe” nella scherma, Arjola Trimi e Federico Morlacchi nel nuoto, Eleonora Sarti nel tiro con l’arco e l’icona per eccellenza Alex Zanardi.
l Giochi Paralimpici sono da considerare “maestri di vita”, capaci d’ insegnare a tutti noi a superare i pregiudizi comuni, dati dal prefisso “para” che non allude alla parola paraplegico (forse era così alle origini), ma al fatto che questi giochi corrono paralleli a quelli Olimpici.
Le 15° Paralimpiadi di Rio de Janeiro (Brasile) si svolgeranno dal 7 settembre al 18 settembre esclusivamente dedicati ad atleti con disabilità. A questa importante manifestazione sportiva parteciperanno oltre 4300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo. Saranno 23 le discipline sportive in cui gli atleti saranno coinvolti, fra questi : atletica, tiro con l’arco, boccia, canoa, ciclismo, equitazione, judo, calcio, peso, vela, tiro a segno, sitting volley, nuoto, tennis tavolo, basket in carrozzina, scherma in carrozzina, rugby in carrozzina, tennis in carrozzina, goalball. 528 saranno i titoli in palio, così suddivisi: 226 per le donne, 264 per gli uomini e 38 misti. L’Italia nell’edizione paralimpica, quella di Londra 2012,è stata segnata dal miglior risultato nazionale degli ultimi 30 anni, con nove ori, otto argenti e undici bronzi, il tredicesimo posto assoluto nel medagliere. In questa edizione gli azzurri a Rio 2016 saranno 101 , capitanati dalla velocista bergamasca Martina Caironi, già medaglia d’oro ai giochi di Londra 2012 nei 100 metri, nonché portabandiera. Da seguire con attenzione la campionessa e primatista mondiale del getto del peso Assunta Legnante, la stella nascente Beatrice Maria Vio “Bebe” nella scherma, Arjola Trimi e Federico Morlacchi nel nuoto, Eleonora Sarti nel tiro con l’arco e l’icona per eccellenza Alex Zanardi.
Fra gli atleti internazionali più attesi spicca il nuotatore Daniel Dias, l’asso brasiliano è stato capace di conquistare nove medaglie a Pechino 2008 e sei ori a Londra 2012, stabilendo quattro record del mondo. Attenzione poi alla statunitense Melissa Stockwell, a caccia del primo oro nel triathlon, e all’irlandese Jason Smyth, l’atleta non vedente si è imposto nei 100 e nei 200 metri sia a Pechino che a Londra.
E’ tempo di maturare la consapevolezza nel considerare le Olimpiadi e le Paralimpiadi appuntamenti sportivi planetari alla pari, perché sono un evento sportivo-sociale che ci proietta in un futuro migliore. Il movimento paralimpico fa ormai parte integrante dell’idea di sport, anche se questo non deve far dimenticare che se molto è stato fatto, molto resta ancora da fare.
Pippo Geraci
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