(I cammini di AMA)
Il percorso milazzese dei Santi Camminatori:
" Un viaggio sul cammino della spiritualità - pellegrinando dalla chiesa di San Giacomo al Santuario di Sant’Antonio da Padova a Capo Milazzo, passando dalla chiesa di San Rocco e dal Santuario di San Francesco di Paola".
-Negli ultimi anni si è assistito ad una continua crescita e riscoperta di itinerari religiosi intorno a figure di santi e beati o verso luoghi protagonisti di eventi sacri. Per fede, per ricerca personale o per ritrovare un proprio equilibrio interiore, molti sono i motivi che spingono a compiere questi itinerari che ripercorrono le tappe e i luoghi del culto religioso popolare. “Mete di pellegrinaggi sono anche i luoghi dove hanno vissuto i santi che vogliamo onorare: , imitandone gli esempi, aspiriamo alla stessa mèta: la beatitudine senza fine.”
“Camminare è la nostra vocazione su questa terra: siamo tutti viandanti in cerca di una patria, figli che tornano alla casa del Padre, pellegrini sulle tracce del Dio invisibile…”- “Camminare lentamente per diverse ore ogni giorno, attraverso strade o sentieri, è un’azione che non solo allena il corpo, ma libera la mente e risolleva lo spirito. Mentre gli occhi si perdono nella bellezza dell’intorno, il cuore si calma, allontanando lo stress e riportandoci ad uno stato di serenità.”
Milazzo è uno scrigno di infinita bellezza, una magica lingua di terra che si proietta per sette chilometri nel mare Tirreno in direzione delle isole Eolie. In questa antica terra, che ha visto il susseguirsi di grandi eventi storici, non potevano mancare importanti cammini per fede. Da tempo immemorabile, la tradizione vuole che ogni anno la sera del 12 giugno, migliaia di persone dell’ hinterland milazzese e della provincia si mettono in cammino per andare in pellegrinaggio a Capo Milazzo, al Santuario dedicato a Sant’Antonio da Padova. Oppure, la prima domenica di maggio, in pellegrinaggio al santuario di San Francesco da Paola. Ad arricchire queste tradizioni, da un decennio sono stati intrapresi nuovi cammini, il 25 luglio di ogni anno si svolge la “camminata di San Giacomo” e il 16 agosto la “camminata di San Rocco”. Storicamente i cittadini milazzesi conservano una sentita devozione ai Santi-pellegrini: Sant’Antonio da Padova, San Francesco di Paola, San Rocco e San Giacomo, grazie ad un consolidato legame di fede; anche se un particolare affetto è orientato, grazie alla “viva” presenza in città, a Sant’Antonio da Padova e a San Francesco di Paola < aprile 1464>.
Chi inizia questo cammino è alla ricerca di una opportunità di riflessione, di dialogo interiore e di crescita personale.
E allora, cosa aspettate? Allacciate le scarpe e zaino in spalla, per partire alla scoperta della bellezza, attraverso uno stupendo itinerario ad anello di 12 chilometri, passando tra: storia, natura e fede.
Ogni cammino è un’opportunità per la (ri)scoperta di sé. -
Il nostro cammino, inizia dalla chiesa di San Giacomo (1) (detto “il Maggiore” apostolo di Gesù. Protettore dei pellegrini, camminatori e viandanti (Betsaida in Galilea, ...– Gerusalemme, 44). Si prosegue in direzione del lungomare Garibaldi, dopo cinquecento metri, si arriva alla chiesa di Santa Maria Maggiore(2), da qui si attraversa il pittoresco centro storico del borgo marinaro di Vaccarella detto anche "Washington" (3), per giungere, dopo un chilometro circa, in località “Croce di Mare (4). L'itinerario ci porta a salire verso la via Panoramica (SP 72 bis) per affrontare a soli due chilometri e mezzo dalla partenza, l’aspra salita di “Salamone” (5), dopo 600 metri di ascesa questa spiana e lascia “respirare” il camminatore, si prosegue in un percorso ondulato che offre alla vista del viaggiatore un fantastico paesaggio sul golfo di Milazzo. Proseguendo, dopo 4,900 metri dalla partenza, si gira a sinistra per la via dei Platani e dopo altri 400 metri si arriva al bivio per la via Sant’Antonio (strada per il Capo), girando a destra e camminando per altri 900 metri si arriva al Santuario di Sant’Antonio (6) a Capo Milazzo (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231). Dalla piazzetta soprastante il santuario di Sant’Antonio si ammira la “baia”, un balcone naturale, sul mare di ponente con vista delle isole Eolie, i verdi monti dei Nebrodi e l’imponente Etna (7).
Dopo aver percorso i primi 6 chilometri e fatto sosta al Santuario, si riprende il cammino, ritornando verso il centro di Milazzo, si percorre la via Sant’Antonio (SP74) , si prosegue sulla via Pietre Rosse, la via Trinità , (per chi ha più tempo a 2,300 metri dalla partenza si può imboccare il bivio per Monte Trino, percorrere un tracciato stradale che si conclude con una ripida e impegnativa salita finale, si può visitare la parte più alta della penisola milazzese, la piazzetta di Monte Trino (127 m s.l.m. ) e la sua chiesetta, da qui si gode un magnifico panorama (8), proseguendo per la via delle Ginestre, poi per la via Addolorata, qui a 3,500 metri dalla partenza è posta la Chiesa dell’Addolorata (9) inoltre, di fronte c’è una bella villa ottocentesca, la villa “Ella” che fu residenza estiva di Federico De Roberto(10). Camminando per altri 1,100 metri, si arriva alla balconata della piazzetta vicino l’acquedotto, da qui si può ammirare la spettacolare veduta sul Golfo di Patti e le Isole Eolie e le antiche mura della cittadella fortificata. Proseguendo il cammino ancora per 500 metri si giunge, girando a destra, al vico Trincera, proseguendo si arriva alla porta della CITTADELLA FORTIFICATA (11), qui ci troviamo nel cuore del Borgo Antico, (centro storico della città). Ad una decina di metri dall’uscita e girando a destra, ci immettiamo sulla via dei Castriciani, dopo qualche centinaio di metri, arriviamo al “Fortino dei Castriciani” (12) da qui ammiriamo un fantastico panorama mozzafiato, nella discesa bisogna fare attenzione alla lunga scalinata, dopo 500 metri, ci ritroviamo nel piazzale della chiesa dell’Immacolata (13) scendendo ancora alcuni scalini si arriva alla chiesa di San Rocco, (il santo pellegrino più venerato in Italia e patrono per eccellenza dei pellegrini (Montpellier, 1346/1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto 1376/1379) (14), riprendendo il cammino, si continua a scendere la scalinata di San Rocco fino a giungere in via G.B. Impallomeni, si accosta il Museo Etnoantropologico e Naturalistico ICAN “Domenico Ryolo” allestito nell'ex carcere borbonico femminile della città (15). A poche decine di metri, dall’ altro lato della strada, troviamo il Santuario di San Francesco di Paola, (patrono della Gente di mare italiana. Compatrone della città di Milazzo , un grande Pellegrino). (Paola, 27 marzo 1416 – Tours, 2 aprile 1507) (16). Proseguendo, scendiamo per la via G.B. Impallomeni , ad un centinaio di metri, si trova il Museo Archeologico Antiquarium “Domenico Ryolo” (17), ancora più avanti, si presenta al viaggiatore la meravigliosa Piazza Roma (18). Si prosegue nel cammino, si passa dalla Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria (19) , si percorrono ancora altri 200 metri, per la via Umberto I°, si gira a sinistra in via Nino Ryolo , si passa dal Duomo (20) e dalla necropoli (21), si percorre la rimanente via Nino Ryolo , ancora una cinquantina di metri e si ritorna alla chiesa di San Giacomo, punto di partenza e arrivo.
Questo è una escursione-pellegrinaggio di grande fascino, che conduce il viaggiatore alla scoperta dei luoghi sacri di Milazzo, della sua storia e delle sue tradizioni, un viaggio per portare a casa un'esperienza davvero unica.
Pippo Geraci
Note:
(1)La chiesa di San Giacomo, costruita nel 15° secolo, è ubicata sulla Marina Garibaldi, nel centro della città di Milazzo.
(2) edificata tra il 1610 e il 1621. Dal punto di vista storico, è legata all'epopea dei Mille per il riposo da campo che Giuseppe Garibaldi si concesse nella notte tra il 20 ed il 21 luglio 1860, al termine della battaglia contro le forze borboniche .
(3) è un quartiere che ha ispirato letterati, artisti, fotografi per la sua atmosfera e per le sue origini. Ospita quasi un centinaia di imbarcazioni in legno dai vari colori (il nome deriva dal cognome di una delle più nobili famiglie di questa zona. 4) piccola e affascinante spiaggia di levante.
(5) qui era situata l’antica tonnara del Pepe, dove successivamente fu costruito il “ristorante Salamone”.
(6) Nell'autunno del 1220 s'imbarcò con un confratello, Filippino di Castiglia, alla volta del Marocco. Tuttavia, giunto in Africa, contrasse una non meglio specificata malattia tropicale e dopo alcuni mesi perdurando il male venne convinto da Filippino a tornare a Coimbra. I due frati si imbarcarono diretti verso la Spagna, ma la nave si imbatté in una tempesta e fu spinta sulle coste della Sicilia orientale, naufragando tra Tusa e Caronia. Proseguito a piedi il cammino assieme a Filippino, ottenne accoglienza presso una stazione di posta. Ottenuto un cavallo proseguì verso capo Milazzo, ove fu costruito in ricordo il Santuario di Sant'Antonio di Padova. Soccorsi dai pescatori, i due vennero portati nel vicino convento francescano della città siciliana. Qui i due frati furono informati che a maggio, in occasione della Pentecoste, Francesco d'Assisi aveva radunato tutti i suoi frati per il Capitolo Generale. L'invito a parteciparvi era esteso a tutti e nella primavera del 1221 Antonio, con i frati di Messina, cominciò a risalire l'Italia a piedi. proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946), (Il Santuario rupestre di Capo Milazzo fu trasformato in luogo di culto dal 1232. )
(7)Da qui, per gli amanti della natura si possono visitare diversi percorsi naturalistici che permettono di scoprire le bellezze del promontorio di Capo Milazzo e ammirare uno dei panorami più belli della Sicilia, Chi ha più tempo, può inoltre visitare il faro militare e la parte finale di Capo Milazzo, estrema punta della penisola, dove si trova l’incantevole piscina naturale della Portella, comunemente chiamata “PISCINA DI VENERE” (risultato dell’azione erosiva delle onde del mare sulla scogliera), sicuramente uno dei paesaggi più suggestivi.
(8)con la chiesetta della Santissima Trinità, da cui si gode uno splendido panorama che va dalla costa di levante a quella di ponente.
(9)costruita intorno al 1810 affiancandola ad un’antica cappella della famiglia Calabrò, usata poi come sacrestia. (10) dove per un periodo (1871-73) ha vissuto lo scrittore Federico De Roberto; famose le opere letterarie quali : L’illusione e I Viceré.
(11) (con una superficie di 7 ettari e oltre 12.000 m² occupati da edifici, il castello e le fortificazioni, il monastero delle Benedettine. Duomo Antico, il Mastio e il Museo del Mare (MuMa), con dell’esposizione dello scheletro del capodoglio Siso, giovane maschio di 10 metri che nell’estate del 2017 è rimasto impigliato con la pinna caudale in una rete illegale a largo delle Isole Eolie. (12) con annesso piazzale, la cui denominazione trae origine dagli abitanti di Castroreale preposti qualche secolo fa alla custodia di questa fortificazione avanzata. (13)risale al 1640 e fu costruita per volere della congregazione della Concezione. Venne ampliata alla fine dell’800 e vi fu annesso anche il costruendo nuovo convento dei Cappuccini.
(14) San Rocco giovanissimo si fece terziario francescano e indossò l'abito del viandante; prese il bacolo, si mise il cappellaccio e il manto conchigliato, e si avviò verso Roma.) – ( la chiesa di San Rocco di Milazzo fu edificata nel 1575 per voto popolare a seguito di una pestilenza che sconvolse la città di Milazzo. Di proprietà della Società Marittima, è un tipico esempio di chiesa fortezza rinascimentale, e sorge su un poggio).
(15) (“Memorie di Terra e di Mare” è il titolo dell’esposizione allestita in questo storico fabbricato degli inizi del XIX sec., adibito sino al 1959 a carcere femminile. La cultura del mare, i reperti contadini e le evidenze naturalistiche trovano in questo piccolo museo una sintesi, nel tentativo di testimoniare il passato e le tradizioni di Milazzo.
(16) questo santuario, l’unico in Sicilia direttamente fondato dal santo, che fra il 1464 ed il 1467 terminò il rustico della chiesa e del convento. Parecchi i prodigi legati alla sua costruzione: dall’allungamento della trave posta fra le due pareti risultata troppo corta, ai due massi divenuti tanto leggeri da riuscire a spostarli con le mani, sui quali poggia una parte della chiesa, la quale venne in pratica costruita senza fondamenta sul colle san Biagio e dedicata, per volere del santo, a Gesù e Maria. Presenti varie reliquie, es. la Berrettella del taumaturgo. Venne rimaneggiata ed ingrandita nel 1620.
(17) Inaugurato nell’aprile del 2010, l’Antiquarium di Milazzo è ospitato in una delle strutture più prestigiose, dal punto di vista storico-culturale, della città: l’ala est del cosiddetto “Quartiere degli Spagnoli”, realizzato nel XVI secolo (il Piaggia riporta la data del 1585 e ne attribuisce il progetto a Camillo Camilliani) a difesa della “cittadella fortificata”, oggi rappresentata dall’altura dominata dal “Castello. Attraverso una sequenza ininterrotta di 10 sale espositive, in un continuum cronologico, dall’età Neolitica all’età Bizantina (dal V millennio a.C. al VII sec. d.C..
(18)dove si ammira l’ imponente monumento dedicato ai caduti per la patria. Realizzato dallo scultore palermitano Nino Geraci nel 1926. Statua bronzea rappresenta un soldato italiano, nudo, armato di scudo e corto gladio che brandisce verso l’alto e attorniato da due Colonne rostrate (di Gaio Duilio) in ricordo della battaglia del 260 a.C., nel corso della prima guerra punica, nelle acque di Milazzo (Mylae) per la prima vittoria navale di Roma nei confronti dell’esperta flotta di Cartagine.
(19) collocata all’angolo fra piazza Roma e la via Umberto I°, è una piccola chiesa costruita su un’antica costruzione di epoca bizantina, più volte rimaneggiata e che sorgeva in un’area dedicata alle sepolture. La statua marmorea della santa, attribuita al Gagini.
(20) intitolato al Patrono S. Stefano l’edificio iniziato negli anni trenta ma completato negli anni Cinquanta. (21) necropoli tardoromana e proto bizantina (V-VII sec. d. C.), dove intorno al 1995 sono state rinvenute alcune anfore commerciali, unitamente a preziosi braccialetti in osso lavorato, lucerne e ampolle in vetro. un vero e proprio cimitero monumentale (circa 90 sepolture). Interessanti, in particolare, le anfore da trasporto rinvenute tra le sepolture e riutilizzate per l’inumazione dei bambini.
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