Quattro passi con visita al museo - domenica 8 giugno 2014 – ore 8.20
Con la pioggia o con il sole, niente scuse, domenica 8 giugno 2014 i soci di AMA si mettono in cammino. Camminare per il piacere di stare insieme. Una camminata di circa 8 chilometri, tra profumi, sapori e colori nello stupendo paesaggio delle campagne di Merì e Barcellona. Con visita al Museo Etnostorico "Nello Cassata" contrada Manno - SS 113 - Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
PROGRAMMA
ore 8.20 - Raduno a Milazzo di fronte la chiesa di San Giacomo .
ore 8.30 – partenza per il museo “Cassata” in contrada Manno - SS 113 - Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
Ore 8.45 – arrivo al museo “Cassata”
Ore 8.50 – partenza per la camminata per le campagne di Merì e Barcellona di 8 km circa . (difficoltà: medio/bassa).
Ore 10.50 – visita del Museo Etnostorico "Nello Cassata".
Ore 12.30 – Condivisione del pranzo a sacco presso l’aria del museo.
AVVISO : La quota di partecipazione alla visita guidata del museo è di 3 euro.
Per Informazioni o iscrizioni : Marialuisa tel. 3207231597
Walking leaders ( conduttore del gruppo) : Enzo Gitto
Organizzazione curata dai coniugi Pina e Ciccino Munafò.
Il Museo Etnostorico "Nello Cassata" contrada Manno - SS 113 - Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Sorge su un’area di 1500 metri, che comprende una casa padronale (la Casa di Manno, residenza di campagna della famiglia Cassata) a due elevazioni di fine Ottocento, anche sede del primo nucleo storico del museo.
L'edificio conserva al piano basso l’antico palmento dai tetti a botte, la porta d’ingresso decorata a rilievo con scene di vita agreste, l’atrio lastricato in pietra viva locale, le luminarie ottocentesche, immerso nel verde di un giardino tipico siciliano tra piante ed alberi di fiori variopinti e frutti.
Nell'area del museo sono state ricostruite circa quarantacinque botteghe d’arti e mestieri, con ventimila reperti d’epoca catalogati e sottoposti al vincolo d’indisponibilità dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina.
Le botteghe ricostruiscono il ciclo del lavoro artigianale con metodi tradizionali, esponendo strumenti e attrezzi restaurati e funzionanti. L'esposizione segue i dettami di Giuseppe Pitrè, studioso il siciliano che nel XIX secolo fu tra i fondatori della scienza etnoantropologica in Italia.
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